Account di servizio dell’istanza poliverso con notizie dal fediverso e sul fediverso a cura di @[email protected]

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  • @mapto @enzoesco

    > “dipende anche da fattori quantitativi” sarebbe tornare a confondere indicatori con cause

    Non voglio confonderli infatti, ma nella risposta che ti avevo dato prima stavo proprio dicendo che, se è pur vero che quelli che io intendevo erano indicatori e non cause, esistono anche casi in cui il fattore quantitativo impatta sulla qualità (follower morti e alterazioni del ranking sulle tabelle delle istanze globali)

    > non sono appoggiati a precisi riferimenti numerici (…) Forse tu ti riferisci a un altro significato della parola?

    “Non sono appoggiati a precisi riferimenti numerici” (p. es. la “felicità” dei giovani) non significa che non possano dipendere da fattori quantitativi (p. es. altissima età media della popolazione)

    > la mia tesi si limita solo a dire che gli utenti inattivi/passivi non influiscono alla qualità di esperienza degli utenti attivi

    Questo mi è chiaro. Ma vorrei che fosse chiaro anche il fatto che se anche gli utenti passivi non impattano sulla tua esperienza (e assumiamo anche che non impattino su quella di nessuno) non significa che la loro presenza eccessiva non sia un indicatore qualitativo problematico. Un cartello che indica un limite di velocità di “30” non impatta necessariamente sulla qualità della strada, ma potrebbe essere dovuto al fatto che la strada è dissestata,

    > stavo chiedendo come questo si conclude con: “Però alla fine è una questione di igiene”

    L’igiene comporta l’assenza di elementi di contaminazione, attraverso la limitazione del contatto o la loro rimozione. Eliminare gli utenti inattivi, significa limitare il rischio di botnet, significa evitare la conservazione di dati personali inutili, significa ripulire i server da dati inutili e anche diminuire di un minimo il carico verso le istanze verso cui quegli utenti avevano collegamenti. Alla fine si tratta di un bilancio positivo.

    > ci stiamo trovando su istanze diverse, e meno male proprio questa è l’idea del fediverso

    A questo proposito ho notato che la situazione di qoto.org non è delle migliori. Dal grafico che vedo si nota un crollo eccezionale degli utenti attivi con la polverizzazione di quasi metà utenti attivi in un anno (e il trend è costante).
    Allo stesso tempo si ha un aumento degli utenti complessivi, il ché significa che ogni cento utenti che si iscrivono, ce ne sono duecento che smettono di frequentare il social.

    Insomma, se si va avanti così, di quella che è stata una delle più interessanti istanze Mastodon (un Mastodon molto modificato, a dire il vero) resterà sempre meno.

    Se poi andiamo a vedere qual è la situazione con i blocchi di federazione, anche qui la situazione non è certo delle migliori

    Non sono in grado di fare previsioni né sono in grado di interpretare correttamente questi dati, ma direi che non si possa negare che i meri indicatori quantitativi siano anche indicatori di alcuni aspetti qualitativi.












  • @mapto @enzoesco

    > in che modo in particolare gli utenti passivi peggiorano l’esperienza dei attivi?

    Attenzione a non travisare ciò che ho detto: non ho mai affermato che gli utenti inattivi (passivi non significa nulla) peggiorino l’esperienza di un’istanza. Questa è una tua interpretazione sbagliata delle mie parole. Quello che ho detto è che un numero elevato di utenti inattivi è un indicatore dello stato di salute, non una causa che determina lo stato di salute.

    *Comunque, sappi che gli utenti inattivi, un po’ peggiorano l’esperienza di un’istanza, per due motivi

    1. alterano il numero di follower reali degli utenti di vecchia data rispetto a quello degli utenti nuovi
    2. possono indurre gli utenti che si iscrivono a credere che un’istanza sia più attiva di un’altra e quindi influire sulle scelte di utenti che avrebbero potuto iscriversi in altre istanze, determinando nella popolazione delle istanze una selezione indotta diversa da quella che si sarebbe avuta*

    > 10% attivi su un milione sono sempre una comunità più vivace da 70% di 1000 utenti.

    Certamente, ma non c’entra con quello che ho detto. Le cose sono due: o non mi capisci o non riesco a spiegarmi correttamente: non ho mai parlato di utenti attivi assoluti, ma solo delle percentualli come uno degli indicatori dello “stato di salute”.

    > Quello che mi preoccupa è che questo è ovvio anche dai numeri. Non serve nascondersi dietro ragionamenti Hegeliani.

    A cosa ti riferisci?